LAVORATORI UNICOOP DEI MAGAZZINI DI SCANDICCI & SESTO FIORENTINO

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"SI PUO' FARE", LO DICIAMO NOI !!!



I lavoratori vertenti hanno la meglio sull'arroganza aziendale



Il 22 ottobre 2007 si è giunti a conclusione della vertenza che vedeva contrapposta Unicoop Firenze a 27 lavoratori dei magazzini Unicoop di Scandicci.
La soddisfazione è davvero grande.

Unicoop ha difatti accettato di ripristinare i turni ai lavoratori vertenti, annullando gli ordini di servizio
che li avevano obbligati a cambiare orario.

Unicoop si è assunta l’onere di pagare le spese legali.



Storia della piu grande vertenza collettiva contro Unicoop Firenze

Cosa sappiamo dell’universo COOP?

I fatti di cronaca che l’hanno portata sotto l’attenzione generale sono legati alla vicenda Unipol-BNL e recentemente alla querelle con Esselunga passata sui principali quotidiani.

Inoltre l’immagine pubblica che la identifica come attenta ai problemi sociali e della solidarietà e legata da sempre alla sinistra.

Ma dei rapporti con i propri dipendenti che sappiamo?

Ben poco. Anche perché spesso può contare su un sindacato compiacente.
La nostra vicenda è emblematica.
Siamo dipendenti del magazzino Unicoop Firenze che si trova a Scandicci e che rifornisce i negozi Coop di gran parte della toscana.
Nel dicembre 2004 la direzione aziendale ci ha comunicato che intende appaltare il magazzino, di conseguenza le persone che vi lavorano all’interno - alcuni da oltre 20 anni - sono divenute un peso inutile, dei pacchi da spostare. Il lavoro è strutturato su 3 turni, mattina, pomeriggio e notte.
Quindi, dal gennaio 2005, oltre al turno di notte già gestito dalla cooperativa appaltatrice, è stato affidato a quest’ultima anche il pomeriggio e i lavoratori Coop sono stati obbligati con un ordine di servizio a "accalcarsi" sul turno di mattina. Tutto questo senza una contrattazione solo con l’arroganza del più forte e ciò avviene in un’azienda dai bilanci sani e dai conti floridi…
Due parole anche sui lavoratori dell’appalto: in gran parte extracomunitari, sono costretti a lavorare a ritmi disumani con relativi problemi di sicurezza, al minimo salariale, con incentivi di produzione (in pratica una specie di cottimo) e con orari che vanno spesso ben oltre le 8 ore.

Tutto questo avviene alla Coop, quella dello slogan la Coop sei tu.


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